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Un’oasi verde per ricominciare a sorridere

Una storia di riscatto attraverso lo sport. Il calcio come via di fuga dalla guerra. L’obiettivo? La Coppa del Mondo per amputati in Turchia.

La squadra è riunita in cerchio al centro del campo. È una bella giornata di metà dicembre a Nuseirat, Gaza. I giocatori sono in attesa dell’allenatore per cominciare ad allenarsi, qualcuno sorride, sembrano felici. Per ingannare l’attesa alcuni di loro cominciano a fare un po’ di stretching. Poco dopo arriva Simon Baker, l’allenatore. Ancor prima di soffiare nel fischietto ha già l’attenzione dei suoi giocatori. La cornice è quella del Palestine Stadium di Gaza City, i 20 giocatori che formano la Palestine Amputee Football Association sono stati selezionati da 5 differenti società di Gaza. 

Il progetto ha preso forma nel 2019, come testimoniato da Fuad Abu Ghaliun, presidente della squadra. La società ha fatto domanda per iscriversi alla World Amputee Football Federation nel 2019, venendo ammessa soltanto all’inizio di quest’anno. La maggior parte di questi giocatori ha perso gli arti in circostanze di guerra, altri invece a seguito di incidenti di diversa natura. La squadra che si è allenata per la prima volta il 2 dicembre – alla vigilia della Giornata internazionale delle persone con disabilità – è supervisionata dal CICR, il Comitato Internazionale della Croce Rossa, da cui proviene anche l’allenatore. Simon Baker, che oltre ad essere l’allenatore è anche il segretario generale della Federcalcio europea per gli amputati, è un vero e proprio punto di riferimento qui: come tanti altri anche lui ha subito la perdita di un arto. Baker si è recato a Gaza per la prima volta nel 2019 come consulente del CICR e da allora ha contribuito a formare 15 allenatori, 12 arbitri e 80 giocatori, tra cui quelli scelti per la rosa finale della Palestine Amputee Football Association

Tra questi vi sono uomini come Hassan Abu Kareem, di anni 38, ferito alla gamba, che gli fu poi amputata, durante un raid israeliano nel campo profughi di Al-Maghazi nel 2006. Nonostante le iniziali difficoltà, non si è mai scoraggiato, come ha dichiarato al sito web AFP: “Ho continuato a cercare di realizzare la mia ambizione e il mio grande obiettivo nella vita, ovvero rappresentare la Palestina e raggiungere un traguardo, anche personale, nello sport”. 

Tra le diverse storie di questi giocatori, la sofferenza è il comune denominatore. Sullo sfondo di queste vite incombe infatti la questione israelo-palestinese, come spiega bene la storia di Ahmed Alkhodari, 23 anni, che ha perso la gamba nel marzo del 2019 durante la Grande Marcia del Ritorno, dove si stima che almeno 156 persone tra i feriti abbiano subito un’amputazione. Come tanti altri suoi colleghi questa esperienza ha aggiunto “valore alla sua vita” come dichiarato all’emittente Al Jazeera.  

L’obiettivo comune resta quello di partecipare alla Coppa del Mondo in programma a fine anno a Istanbul. Ma per andarci devono prima conquistarsi le qualificazioni che si terranno in Iran a marzo. L’ottimismo circola all’interno dello spogliatoio, come affermato dalla portavoce della Croce Rossa Suhair Zakkout convinta che questa squadra – la prima nazionale palestinese per amputati – “sta facendo la storia”. “Non vogliamo che le persone abbiano pietà di loro e si sentano dispiaciuti per loro a causa del fatto che vivono a Gaza”, dichiara Baker, “Questa è una storia felice e positiva che viene da Gaza”. Un bel modo per riscattare i due milioni di residenti, ostaggi del blocco israeliano dal 2007, quando il movimento islamista di Hamas ha preso il controllo. “Vogliamo fare di questi giocatori degli eroi” commenta l’allenatore. 

A prescindere dai risultati che otterranno, queste persone dimostrano che, nonostante le avversità, si può sempre continuare a lottare, anzi si deve. Una meravigliosa lezione di vita, una fonte d’ispirazione per gli oltre 1.600 amputati situati a Gaza. Un traguardo più dolce anche della vittoria.

                                                                                                            Matteo Beltrami

Di seguito il link del giornale web che segue la World Amputee Football: https://www.worldamputeefootball.org/